martedì 29 novembre 2016

Brueghel Pieter il Vecchio


Pittore, disegnatore e incisore, il più grande artista della prima metà del Cinquecento nel nord Europa.
La documentazione circa la sua carriera è piuttosto scarsa, ciò che si sa è soprattutto grazie alla biografia estremamente elogiativa di Karel Van Mander, pubblicata nel 1604. 


Nel 1551 fu iscritto nella gilda dei pittori di Anversa e cominciò a lavorare per il mercante di stampe Pieter Coecke van Aelst, anch’egli pittore, architetto, disegnatore di arazzi, e sopratutto persona molto colta, che si cimentò anche in traduzioni di testi di Vitruvio e di Sebastiano Serlio

Nel 1552 intraprese un viaggio in Francia e in Italia, soggiornò a Roma e si spinse fino in Sicilia.

La critica sottolinea la provenienza di Brueghel il Vecchio dallo studio di di Hieronymus Bosch e dalla sua fedeltà all'antica Scuola Fiamminga.

In effetti Brueghel attraversa varie fasi artistiche nel corso della sua vita, la prima si fonda sulla realizzazione di opere stilisticamente molto vicine a quelle del pittore fiammingo Hieronymus Bosh, per passare poi dalla realizzazione di paesaggi fantastici a quelli reali, e ciò in occasione del suo viaggio in Italia.

Dipinto di Pieter Brueghel
L'esperienza dell'attraversamento delle Alpi colpisce Brueghel molto più di qualsiasi opera artistica, "inghiottì tutte le montagne e le rocce e al suo ritorno le risputò fuori sulle tele e sulle tavole". 

Il risultato è la serie di stampe oggi note come i Grandi paesaggi (1555-58), dodici spettacolari vedute di montagna. 

Questa particolare fascinazione toccò anche l’animo di un’altro grande artista Albrecht Dürer quando vide le alpi.

Dopo aver sposato Mayeken Coecke, la figlia del suo maestro d’arte Coecke, Brueghel si stabilisce a Bruxelles, dove, dopo alcuni viaggi, riprende a dipingere, focalizzando la sua attenzione pittorica sul uomo ed sulla natura, nella nuova contrapposizione al manierismo dei maestri italiani, che predominava allora nei Paesi Bassi.

Proprio in quegli anni, ossia nel 1563,  il pittore, ormai molto conosciuto, realizza una delle sue opere più splendide e famose: La Torre di Babele

Nel 1564 nasce Pieter, il suo primogenito, anche lui destinato a diventare artista. 

Il periodo compreso tra il 1565 ed il 1568 fu abbastanza prolifico per la produzione pittorica dell’artista, con la realizzazione di grandissime opere quali: la serie dedicata ai Mesi, Il paese della cuccagna ed il Banchetto nuziale.
Disegno di Pieter Brueghel
Nel 1568 nasce il secondogenito Jan, che sarà noto come "Jan Velvet", Jan dei velluti per la sua abilità a dipingere i tessuti.

Brueghel ci ha lasciato circa una settantina di opere pittoriche, malgrado la sua attività si sia svolta nel corso di una vita relativamente breve.

Sul ricordo di Bosch, Brueghel illustrò soggetti fantastici e personaggi tratti dalla Bibbia e dal Vangelo visti da un'ottica laica e talvolta mostrati con impietosa crudezza, utilizzando con forza i colori, le luci e le ombre e si segnalò per la capacità di disegnare rendendo con essenzialità ed efficacia le pose, i movimenti e le fisionomie.

Da ricordare la Tempesta raffigurante una mostruosa balena, simbolo della forza distruttiva della natura, i Cacciatori nella neve e la Mietitura, soggetti situati in immensi paesaggi dall'atmosfera vibrante.

I posteri hanno chiamato il pittore Pieter Brueghel il Vecchio per distinguerlo da Pieter Brueghel il Giovane, suo figlio primogenito, mentre invece il suo secondo figlio fu Jan Brueghel il Vecchio o "Jan Velvet", anch’egli pittore ed entrambi i figli scrivevano il loro cognome come 'Brueghel', reinserendo la lettera 'h' che il padre aveva eliminato (per ragioni sconosciute) nel 1559.

Il maestro morì nel 1569; la salma fu inumata nella chiesa di Notre-Dame de la Chapelle, a Bruxelles, città dove visse per quasi tutta la sua vita, ma i due figli erano ancora bambini alla sua morte e quindi non poterono esserne allievi. 

Nessun commento:

Posta un commento