
Della sua prima giovinezza si conosce ben poco.
Inizia la sua formazione artistica con il pittore Raffaellino del Garbo, poi lavorando come assistente nella bottega di Jacopo da Pontormo, uno dei padri fondatori del manierismo fiorentino.
Dopo i primi studi di formazione artistica, eseguiti con Andrea del Sarto, Jacopo da Pontormo aveva continuato a studiare le opere degli altri pittori, integrando il suo stile con accorgimenti presi dalla pittura del Durer, di Leonardo

Insieme, a Firenze, i due artisti decorano le lunette nella cappella della chiesa Santa Felicita.
Nel 1523, quando scoppia la peste a Firenze, Pontormo porta con se il Bronzino a Certosa dove realizzano insieme una serie di affreschi andati irrimediabilmente danneggiati.
È proprio durante questo periodo, che la celebrità del Bronzino si consolida tanto da essere chiamato a lavorare per il Duca di Urbino.
Alla morte prematura di Raffaello, che era il ritrattista dei Medici di Firenze, Agnolo Bronzino prende il suo posto, ritraendo Cosimo de' Medici e altri familiari.

Agnolo Bronzino è molto famoso soprattutto per i grandi ritratti fatti per letterati e per la famiglia de’ Medici, con un linguaggio pittorico delicatamente formale, con fredde e chiare gamme cromatiche ed una stesura di colori piana.
Il Bronzino realizza anche molte pale d’altare per varie chiese fiorentine.
Il miglior lavoro di Agnolo Bronzino è il "Ritratto di un giovane uomo" che sembra sia stato fatto nel 1535 e sia servito al pittore per conquistare i De' Medici.
Bronzino non ci ha lasciato altro ritratto che la raffigurazione di se stesso nel grande affresco "Martirio di San Lorenzo" dipinto nel 1569, nella Chiesa di San Lorenzo a Firenze, dove si raffigura vecchio, aveva già 67 anni, con una lunga barba bianca.
Il pittore, considerato uno dei maggiori manieristi italiani, morì a Firenze, il 23 novembre 1572.
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