Le pitture rupestri africane
Le prime manifestazioni artistiche sono le pitture rupestri dell’Africa Settentrionale, del Sahara e di altre zone a Nord e a Sud dell’Equatore. Popolazioni famose come i Boscimani che oggi sono tutelate e abitano le zone del deserto del Kalahari e vivono con la caccia e la raccolta di erbe varie hanno dipinto scene di pastorizia e di caccia su moltissime rocce e pareti rocciose. Alcune pitture risalgono al 3000 a.C. circa (vedi immagine sotto di arte Boscimana, che rappresenta una scena di pastorizia di bovini 3000 a.C. dipinto su roccia Azania Repubblica Sudafricana), in questa pittura, notiamo come l’ artista preistorico, ha ripreso con esattezza le forme degli animali, le varie tonalità del pelame, mentre gli uomini al centro, sono disegnati con linee schematiche, molto tipiche dell’ arte del Neolitico.
Ve ne sono altre più raffinate nelle esecuzione, anche se vengono definite “preistoriche” che risalgono ad epoche molto vicine a noi, per esempio l’ultima testimonianza che si conosce risale al 1917. Quello che si può dire con certezza è che gli artisti boscimani hanno una fantasia inesauribile, infatti nessuno ha mai ripetuto lo stesso dipinto due volte o magari copiato il dipinto di un altro boscimano.
La scultura e le maschere africane
Un altro elemento tipico dell’ arte africana è, la produzione di maschere realizzate in legno, in metallo, in avorio ed altro. Le maschere, rappresentano per le varie tribù, uno strumento legato alla magia, o al sociale, infatti sono realizzate non per fini prettamente artistici e di bellezza, ma vengono utilizzate per esempio da Stregoni, per mettersi in “contatto” con gli spiriti o con i morti.
Vengono anche usate, avendo le fattezze di uno spirito per esempio, affinché si possa catturare la forza “soprannaturale” dello stesso, e canalizzarla nel corpo di chi possiede e indossa la maschera. Sono anche usate, per fare dei particolari rituali, nei confronti degli adolescenti, che stanno per entrare nell’ età adulta, infatti vi sarà un adulto, che indossando una particolare maschera, accompagnerà in un “simbolico” cammino gli adolescenti (vedi sotto una maschera del regno di Benin 1550 circa in avorio, ferro e rame).
Per quanto riguarda la scultura africana purtroppo non vi sono molte testimonianze di opere antiche, per il semplice fatto che gli artisti africani preferivano scolpire il legno, che col tempo si deteriora e marcisce, infatti alcune opere che si possono vedere o sono recenti o sono state fatte in terracotta o di metallo.
Soprattutto bronzo e sono spesso di altissimo livello artistico. Un esempio è costituito dalla produzione artistica degli antichi regni Yoruba formatisi lungo le coste del Golfo di Guinea tra il IX e il XVII secolo. Di questa antica cultura dei suddetti regni rimangono soprattutto centinaia di sculture in avorio e bronzo, molte sono le Teste che ritraevano re e regine e che venivano usate in celebrazioni importanti (vedi sotto testa di Oni della città di Ife del XII-XV secolo in bronzo Dakar Senegal).
L’arte africana di realizzare le maschere o di scolpire il legno è riuscita ad influenzare con tutta la sua bellezza suggestiva e misteriosa anche grandi artisti europei, come per esempio il grande Maestro Pablo Picasso di cui possiamo vedere queste influenze in alcune sue opere d’arte famose (vedi Les demoiselles d’ Avignon del 1907 olio su tela, New York Museo di Arte Moderna, immagine sotto).
Nessun commento:
Posta un commento