Arrestata dalla Gestapo e condotta ad Auschwitz dove trova la morte, Charlotte Salomon, giovane artista ebrea berlinese rifugiata a Nizza, affida il racconto di tutta la sua vita a centinaia di tempere, di cui la mostra propone un’ampia antologia. La straordinaria carica
espressiva dell'artista proietta la sua autobiografia sullo scenario più tragico del Novecento. Nata a Berlino il 16 aprile 1917 deceduta ad Auschwitz il 10 ottobre 1943 è stata una pittrice tedesca di origini ebraiche.
Tutta la sua produzione è contenuta in 1325 fogli realizzati tra il 1940 ed il 1942 con la tecnica del "guazzo" nei quali racconta tutta la sua vita: l'infanzia felice, gli studi accademici, la rielaborazione del suicidio della madre, la fuga dal nazismo fino ai giorni prima dell'arresto.
Un percorso interiore che già dal titolo appare significativo: Vita? O Teatro?. La sua opera, completa anche di testi e musiche, è cadenzata come un vero e proprio copione teatrale. Nel racconto della tragedia Charlotte riscatta la sua personalità di donna, una donna che per mezzo della propria arte, fuggendo ogni vittimismo, si scrolla di dosso gli orrori che la circondano. L'intera sua opera si trova allo Joods Historisch Museum ("Museo storico ebraico") di Amsterdam.
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