Storia dell'arte medievale - Tradizionalmente il Medioevo va dalla caduta dell'impero romano d'occidente (476 dopo Cristo) alla scoperta dell'America (1492). Queste sono date puramente indicative. Infatti, in questi quasi 10 secoli tanti sono i
momenti decisivi che possono portare a identificare in questo lasso di tempo molte epoche. I linguaggi figurativi medievali, infatti, non sono uguali in tutte le zone europee e anzi si può affermare che in molti paesi essi permangono per molti decenni oltre la data ufficiale della fine del Medioevo (ad eccezione dell'Italia).
L'arte del Medioevo in pratica finisce con l'avvento di: - Masaccio (nella pittura) - Donatello (nella scultura) - Brunelleschi (nell'architettura) Anche se alcuni affermano che si possa datare la fine del Medioevo già con l'avvento di Giotto (pittura). Le arti nel corso del tempo sono state suddivise in: - Arti Maggiori (pittura, scultura, architettura) - Arti Minori Leon Battista Alberti, celebre architetto fiorentino, distingue la pittura, la scultura e l'architettura da tutte le altre produzioni di interesse storico-artistico perché queste arti, secondo lui, richiedevano una partecipazione intellettuale superiore a quella manuale.
Anche Giorgio Vasari istituzionalizza questa distinzione tra Arti Minori e Maggiori. Egli fonda diverse "accademie" e in essa è formalmente riconosciuta questa prevalenza intellettiva sul lavoro manuale. Le accademie prendono il sopravvento su: - monasteri e conventi (strutture tipiche degli ordini mendicanti), sorti nell'Alto Medioevo e sono i maggiori centri e i luoghi più fertili per produzioni storico-artistiche - botteghe, cioè quei luoghi laici di produzione storico-artistiche. Per tutto il periodo in cui operano i monasteri e le botteghe, l'artista (anche se il termine non è corretto) è l'ideatore e il produttore. Nelle accademie invece questi due momenti, cioè l'ideazione e la produzione, sono affidati a due distinti soggetti. Per tutto il periodo che noi studieremo non esisterà la parola artigiano e artista (nel senso moderno del termine, cioè colui che esegue qualcosa per dare valore di se stesso).
momenti decisivi che possono portare a identificare in questo lasso di tempo molte epoche. I linguaggi figurativi medievali, infatti, non sono uguali in tutte le zone europee e anzi si può affermare che in molti paesi essi permangono per molti decenni oltre la data ufficiale della fine del Medioevo (ad eccezione dell'Italia).
L'arte del Medioevo in pratica finisce con l'avvento di: - Masaccio (nella pittura) - Donatello (nella scultura) - Brunelleschi (nell'architettura) Anche se alcuni affermano che si possa datare la fine del Medioevo già con l'avvento di Giotto (pittura). Le arti nel corso del tempo sono state suddivise in: - Arti Maggiori (pittura, scultura, architettura) - Arti Minori Leon Battista Alberti, celebre architetto fiorentino, distingue la pittura, la scultura e l'architettura da tutte le altre produzioni di interesse storico-artistico perché queste arti, secondo lui, richiedevano una partecipazione intellettuale superiore a quella manuale.
Anche Giorgio Vasari istituzionalizza questa distinzione tra Arti Minori e Maggiori. Egli fonda diverse "accademie" e in essa è formalmente riconosciuta questa prevalenza intellettiva sul lavoro manuale. Le accademie prendono il sopravvento su: - monasteri e conventi (strutture tipiche degli ordini mendicanti), sorti nell'Alto Medioevo e sono i maggiori centri e i luoghi più fertili per produzioni storico-artistiche - botteghe, cioè quei luoghi laici di produzione storico-artistiche. Per tutto il periodo in cui operano i monasteri e le botteghe, l'artista (anche se il termine non è corretto) è l'ideatore e il produttore. Nelle accademie invece questi due momenti, cioè l'ideazione e la produzione, sono affidati a due distinti soggetti. Per tutto il periodo che noi studieremo non esisterà la parola artigiano e artista (nel senso moderno del termine, cioè colui che esegue qualcosa per dare valore di se stesso).
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