venerdì 16 dicembre 2016

Ferdinand Victor Eugène Delacroix

Ferdinand Victor Eugène Delacroix pittore francese, nasce a Saint-Maurice il 26 aprile 1798 da Charles, ministro degli esteri sotto il Direttorio e poi prefetto imperiale a Marsiglia e
Bordeaux e da Victoire Oeben, figlia del famoso ebanista di Luigi XVI. 

Morto il padre nel 1806 a Bordeaux, la famiglia si trasferisce a Parigi, dove Eugène si iscrive al liceo imperiale crescendo con l'amore per la letteratura, la musica e l'arte. 
Nell'ottobre 1815 è nello studio di Pierre-Narcisse Guérin e due anni più tardi si iscrive all'Ecole des Beaux-Arts, dove stringe amicizia con Géricault

La prima commissione pubblica è del 1819, quando dipinge per la chiesa di Orcemont la "Vergine delle messi", ispirata a Raffaello. Del 1820 è l'incarico di eseguire la "Vergine del Sacro Cuore" per il vescovado di Nantes.
Dipinto di Eugene Delacroix
Nel 1822 la carriera di Eugène Delacroix prende brillantemente il via quando fu ammesso per la prima volta al Salon: "La barca di Dante" (Louvre, Parigi), una scena melodrammatica dell'Inferno dantesco, fu il centro di discussione della mostra e fu comprato dallo stato. 

Due anni dopo ebbe un altro successo al Salon con il "Massacro di Scio" (Louvre), ispirato alle recenti atrocità turche durante la guerra d'indipendenza della Grecia.

L'opera suscitò un forte scalpore, per la mancanza di un asse centrale della composizione, strutturata piuttosto per linee oblique e tendente a dilatare lo spazio della rappresentazione oltre i confini della tela, tagliando a metà le figure laterali.

Antoine-Jean Gros, che aveva ammirato "La barca di Dante", lo definì  "il massacro della pittura", ma gli fu assegnata una medaglia d'oro e ancora una volta fu comprato dallo stato.
Nel 1830 Eugène Delacroix dipinge "La Libertà che guida il popolo", che sarà esposta al Salon del 1831 e che gli vale la Legion d'Onore. 

Una grande fonte d'ispirazione per il lavoro di Delacroix venne dal nord Africa, dopo che nel 1832 visitò Spagna, Marocco e Algeria con il gruppo di persone che circondava il conte de Mornay (capo di una missione diplomatica presso il sultano del Marocco) e acquisì un ricco repertorio dell'immaginario esotico che utilizzò per il resto della sua vita.

Negli anni fra il 1833 e il 1843 Eugène Delacroix riceve commissioni di importanti lavori come la decorazione della Sala del re di palazzo Borbone, la Pietà per la chiesa di Saint-Denis-du-Saint-Sacrament, la decorazione della biblioteca del Lussemburgo, una serie di litografie per l'Amleto di Shakespeare e la decorazione della Camera dei Deputati.
Pittura di Eugene Delacroix
Nel 1850 riceve l'incarico di eseguire il soffitto della Galleria di Apollo al Louvre, al quale fanno seguito le pitture del Salone della Pace all'Hotel de la Ville. 

Eugène Delacroix fu insignito di numerose onorificenze per la sua opera, mentre il suo fascino, la sua intelligenza, il suo sguardo passionale ne fecero un personaggio assai richiesto dalla società alla moda.


Fu però di natura abbastanza solitaria (non si sposò mai); aveva solo alcuni amici a lui vicini, tra cui un altro genio romantico, Chopin, di cui dipinse un ritratto (1838, Louvre) e che descrisse come "l'artista più vero che avessi mai incontrato". 

Delacroix ebbe una grande influenza su una vasta schiera d'artisti, in particolare per il suo vibrante e disinibito uso del colore. 
Tra coloro che copiarono il suo lavoro e ne rimasero influenzati ci furono CézanneDegasVan Gogh e Redon

La produzione di Delacroix è enorme. Dopo la sua morte gli esecutori testamentari trovarono più di 9000 diversi lavori nel suo studio, tra cui alcune centinaia di dipinti e 6000 disegni. 

Disegnava ogni giorno, come un musicista si esercita con le scale, e si vantava della velocità con la quale lavorava, dichiarando: "Se non sei capace di fare uno schizzo di un uomo che cade dalla finestra prima che dal quinto piano arrivi a terra, allora non sarai mai capace di produrre lavori monumentali". 

Delacroix lasciò anche una sostanziosa eredità letteraria per altri pittori: scrisse molto d'arte e in modo interessante. 
Scrisse anche molte lettere e tenne un diario dal 1822 al 1824 e ancora dal 1847 fino alla morte: entrambi sono grandi fonti per conoscere i fatti della sua vita e le sue opinioni sul suo tempo. 

Il suo studio a Parigi è oggi un museo dedicato alla sua vita e alla sua opera, ma la più bella collezione dei suoi quadri è conservata al Louvre.

Muore a Parigi il 13 agosto 1863.

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