Il 22 novembre ha aperto al pubblico la mostra Giovanni dal Ponte (1385 - 1437/38). Protagonista dell’Umanesimo tardogotico fiorentino, ospitata a Firenze nelle sale della Galleria dell'Accademia.
La mostra, a cura di Angelo Tartuferi e Lorenzo Sbaraglio, è promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo con la Galleria dell'Accademia di Firenze.A Opera Laboratori Fiorentini – Civita sono state affidate la realizzazione e la comunicazione della mostra.
Si tratta della prima mostra monografica, con circa cinquanta opere, dedicata al pittore Giovanni dal Ponte, che viene a colmare una carenza di studi e conoscenza avvertita da tempo nell’ambito degli studi storico artistici. Finalità principali dell’iniziativa sono quelle di favorire una classificazione critica più adeguata di questa forte personalità artistica del primo Quattrocento, che occupò un ruolo non marginale negli sviluppi della pittura fiorentina del primo Rinascimento e di presentarlo al vasto pubblico affinché ne scopra e apprezzi il linguaggio assai individuale ed al tempo stesso estroso, nonché aggiornato sull’attività dei maggiori artisti operanti nel capoluogo toscano nel primo trentennio del XV secolo: da Gherardo Starnina a Lorenzo Monaco e Lorenzo Ghiberti fino a Masaccio, Masolino e Beato Angelico.
La mostra costituisce il primo vero momento di vivace confronto tra due realtà: quella consolidatasi nella decennale esperienza di esposizioni temporanee fiorentine e quella che scaturisce dai dettami propugnati dalla recente riforma ministeriale di cui, per l’appunto, quella della Galleria dell’Accademia di Firenze rappresenta uno dei primi esempi.
Come è ormai consolidata tradizione di questo museo, la mostra muove dalla sempre viva esigenza di valorizzare le collezioni della Galleria, in questo caso la bellissima Incoronazione della Vergine di Giovanni dal Ponte che per l’occasione è stata restaurata. Su questa consuetudine, Cecilie Hollberg direttore della Galleria dell’Accademia ha voluto apportare significative innovazioni nella concezione dell’allestimento di grande impatto scenografico, che sottolinea ed enfatizza il percorso artistico del pittore fiorentino. Inoltre, ha voluto innovare il catalogo con una linea editoriale nuova, garantendo interdisciplinarità tra storia dell’arte, organologia e restauro.
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