Per il poeta Jacques Prévert, Joan Miró (1893 - 1983) è “un innocente col sorriso sulle labbra che passeggia nel giardino dei suoi sogni”. Una splendida descrizione che evidenzia
alcune caratteristiche dell’artista spagnolo: la semplicità, la curiosità e l’incredibile estro creativo, che l’hanno reso uno dei più ferventi esponenti del surrealismo.
alcune caratteristiche dell’artista spagnolo: la semplicità, la curiosità e l’incredibile estro creativo, che l’hanno reso uno dei più ferventi esponenti del surrealismo.
LA VITA E LE OPERE DI MIRÓ IN 10 (S)PUNTI
1. Su consiglio del padre il giovane Joan Miró intraprende gli studi di economia e va a lavorare come contabile in una drogheria ma in seguito a un esaurimento nervoso lascia il lavoro e decide di cambiare vita per dedicarsi all’arte a tempo pieno. Ha diciotto anni.
2. Nel 1920 Miró si trasferisce a Parigi. Lì conosce Picasso e frequenta il circolo dada di Tristan Tzara; questi eventi giocheranno un ruolo chiave nel suo percorso di formazione artistica.
3. Torna a Barcellona nel 1932 ma allo scoppio della Guerra Civile Spagnola fugge a Parigi. A causa dell’invasione nazista è costretto a lasciare anche la capitale francese per fare ritorno in Spagna.
4. Contribuisce alla causa dei Repubblicani durante la Guerra Civile Spagnola, raccogliendo fondi per il suo sostegno. All’Esposizione internazionale di Parigi del 1937, Miró contribuisce all’allestimento del padiglione della Spagna Repubblicana col suo enorme murales El segador (simbolo dell’identità catalana).
5. È considerato il più fervente esponente del surrealismo, ha infatti palesato il suo disprezzo per la pittura convenzionale dichiarando che andrebbe “stuprata, uccisa e assassinata”. La realtà per Miró è un punto di partenza, mai di arrivo.
6. Le opere di Miró conservano un aspetto onirico e allucinatorio grazie all’impiego di colori forti e decisi come il giallo, il nero, il rosso o il blu. È fatta di forme essenziali, come se l’artista spogliasse il soggetto di tutto ciò che è superfluo.
7. Sue opere principali sono la Dona i ocell (1983) al parco Joan Mirò di Barcellona, Femme (1981), L’etoile matinal (Stella mattutina) che fa parte della serie Costellazioni del 1939-1941 o il murales Sole e Luna (Walls of the Sun and the Moon) realizzato nel 1958 per il palazzo dell’Unesco (sopra).
8. Grande sperimentatore e artista eclettico, Miró usa ogni tipo di materiale come base per i suoi lavori: tele, cartoni, masonite, pezzi di ferro… tutto ha dignità per divenire opera d’arte. La sua creatività non si esprime solo attraverso la tecnica del dipinto ma anche per mezzo di collage, sculture, monumenti, litografie, ceramiche, scenografie, arazzi ecc.
9. Una sua delle sue opere, il celebre Arazzo del World Trade Center è andata perduta nel disastro dell’11 settembre.
10. Il governo portoghese per fare fronte alla crisi nel febbraio 2014 ha messo all’asta circa un’ottantina di opere di Miró acquistate nel 2006 dal Banco Portogues de Negocios, fallito e nazionalizzato. La decisione ha suscitato enormi polemiche in Portogallo.
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“Sono le cose più semplici a darmi delle idee. Un piatto in cui il contadino mangia la sua minestra, l’amo molto più dei piatti ridicolmente preziosi dei ricchi” (Joan Miró)
LA MOSTRA A MILANO
Al Museo delle Culture di Milano dal 25 marzo all'11 settembre 2016 è in programma la mostra Joan Miró - La forza della Materia.
Ecco le notizie dedicate a Joan Miró in occasione della mostra:
- Dieci cose da sapere su Joan Miró in occasione della mostra al Mudec di Milano
- Tutte le info sulla mostra
- La casa-studio di Joan Miró a Maiorca. Insieme al nipote dell'artista
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