domenica 15 gennaio 2017

I mondi contadini nella pittura indigena

Dalle Alpi alle Ande: nella comune cornice della cultura contadina, terre lontane come quelle dell'America meridionale, in particolare della comunità indigena di Tigua (Ecuador – Sud America), si avvicinano alla tradizione agricola del cuneese. La mostra, che propone
opere pittoriche focalizzate soprattutto su scorci di vita rurale d'oltre oceano, verrà inaugurata presso il Castello di Rocca de' Baldi sabato 17 settembre alle 17.30 e terminerà proprio in occasione della Festa dei Bergé, prevista per domenica 9 ottobre. In occasione dell'inaugurazione è prevista la presenza di un rappresentante del Consolato del Sud America in veste ufficiale.
 La mostra si concentra in particolare sui pittori che maggiormente hanno contribuito a definire l'orizzonte artistico del nuovo continente i quali, per l'importanza raggiunta in Stati Uniti e in Europa, hanno dato vita a scuole in cui si tramanda lo spirito della ricerca pittorica dei Maestri.

Per la prima volta nel nostro Paese verranno dunque esposte le pregevoli opere degli allievi di alcuni dei maggiori artisti del Sud America, tra cui il pittore indigenista Eduardo Kingman e il pittore indigenista Oswaldo Guayasamin. 
Sono presenti inoltre opere provenienti dalla scuola indigenista che porta il nome di Gonzalo Endara Crow. Gli indiani 
Quechua della comunità indigena di Tigua risiedono in alcuni villaggi a 3.500 m di quota, ai piedi del vulcano Cotopaxi. Poiché essi narrano in prima persona con le immagini la propria vita quotidinana sono chiamati 'pittori indigeni', e le loro opere raramente hanno varcato i confini dell'America meridionale. Ancora oggi sono realizzate sulla pelle delle pecore.

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