Raoul Dufy fu un grande pittore francese, nato nel 1877 a Le Havre, dove frequentò anche l’École des beaux-arts ed in seguito a Parigi grazie ad una borsa di studio.
In un secondo momento entrò a far parte della corrente artistica del fauvismo, caratterizzata dall’utilizzo di colori forti in maniera selvaggia ed immediata, abbandonando le prospettive naturali proprie dell’impressionismo.
Una serie di viaggi, tra cui quello in Italia nel 1922, Nizza, Antibes, e successivamente in Marocco ed il ritiro a Perpignan del 1940 stabilirono il puto di svolta del suo stile: arrivò infatti a dipingere quadri monocromatici, tra cui Le violon rouge e Marine noir, opere emblematiche dell’espressività del colore, nelle quali tuttavia si riconosce la trasposizione di un equilibrio interiore.
Dufy non fu solo pittore ma anche scenografo e decoratore, infatti incise matrici per tessuti, modelli per diversi tipi di stoffe, ed illustrazioni per le opere di Apollinaire e Mallarmé. I colori impiegati da Dufy sprigionano luce ed emozioni, non solo nei dipinti ma anche nei tessuti, rendendolo un creatore audace e innovativo, che assieme ad altri spianò la strada al movimento espressionista.
Nei suoi quadri, si tratti di rappresentazioni paesaggistiche oppure di un oggetto in particolare, si respira la rappresentazione di un mondo allegro e gioioso, sempre grazie al sapiente utilizzo di luce e colore. La sua carriera artistica fu anche influenzata dalla ricerca di un proto-cubismo di stampo cézanniano, ma la sua vera dimensione risulta essere senza dubbio quella dei progetti per la realizzazione di tessuti unici, e proprio grazie alla sia passione, in grado di trasmettere emozioni attraverso stupefacenti colori. Morì a Forcalquier nel 1953.
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