venerdì 17 febbraio 2017

Bellotto e Canaletto, arte di luce e stupore

Può capitare che si approfitti della fama e della popolarità di un parente per farsi strada ed affermarsi più velocemente. Succede oggi, ma accadeva anche in passato ed è il caso di
Bernardo Bellotto (1722 –1780) artista che a inizio carriera si firmava addirittura “Canaletto”,
prendendo in prestito il nickname dello zio, già star dell’arte, Antonio Canal (1697-1768), che a Venezia e non solo, tutti chiamavano appunto il Canaletto. In realtà gli servì solo come spinta iniziale, anche se con lo zio, ma per altre ragioni i rapporti furono sempre difficili, perché entrambi seppero conquistare le corti europee del Settecento. Per approfondire la vicenda e godere di una magistrale pittura che invase i palazzi più importanti, dall’Inghilterra alla Polonia, bisogna visitare la grande mostra «Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce» aperta fino al 5 marzo, alle Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo di piazza della Scala, a Milano

Nessun commento:

Posta un commento