mercoledì 24 aprile 2019

48 ore a Tahiti, visita all’arte di Paul Gauguin

Sudaticcia e caotica capitale politica, economica e culturale della Polinesia Francese, Tahiti è l’isola mitica in cui sbarcarono Boungainville, Cook e gli ammutinati del Bounty,
dove Gauguin immortalò i colori e la selvaggia bellezza delle polinesiane. Al di là del mito è soprattutto una città: Papeete e la sua area metropolitana con 110.000 abitanti, estesa su 20 chilometri di costa, dove sono concentrati affari, burocrazia, telecomunicazioni e trasporti internazionali. Ma anche disagio sociale, inquinamento e traffico. Tahiti è multietnica con cinesi (gestiscono commerci e ristoranti), europei e persino neri africani. L’interno dell’isola è montagnoso, dominato dal monte Orohéna (2241 metri), con profonde valli foderate di foresta pluviale. Per i turisti è la base per raggiungere Moorea, Bora Bora e altre isole polinesiane, ma ha anche attrazioni - culturali e paesaggistiche - per chi decide di trascorrervi un paio di giorni.
PRIMO GIORNO
MATTINO
Lo si dedica alla visita a Papeete, dove nella zona centrale si trovano tre edifici monumentali. L’Hotel de Ville, il Municipio costruito nel 1990 in stile neocoloniale, si dice sul modello dell’antica casa dei Pomare, la famiglia reale tahitiana. La cattedrale di Notre Dame, un edificio neogotico del 1875. E il palazzo vescovile del 1869, il più antico nonché il migliore esempio d’architettura coloniale. Tahiti è la capitale mondiale del tatuaggio, in novembre ospita un festival dedicato a questa tradizione e alcuni famosi tatto shop come Mana’o Tattoo in 43 rue Albert Leboucher. Chi cerca il colore dei Mari del Sud va al mercato, dove al pian terreno si vedono i tipici prodotti agricoli polinesiani: frutto del pane, taro, olio di cocco, vaniglia. Al primo piano vendono abiti e souvenir: pareo, conchiglie, bigiotteria, paglie, sculture di divinità falliche. C’è anche un piccolo ristorante economico, una rarità in una delle città più care del mondo: ideale per un pranzo veloce, serve pesce crudo marinato in lime e latte di cocco.
POMERIGGIO
A sud di Papeete, dopo l’aeroporto di Fa’aa, si trova il Musée de Tahiti e des Iles. Illustra la storia di migrazioni e popolamento delle isole del Pacifico (3000 a.C.). L’antropizzazione degli arcipelaghi: l’assenza della metallurgia; i gruppi linguistici delle diverse isole. Espone armi e attrezzi agricoli in basalto. Ornamenti e tatuaggi. Monili di conchiglie, cinture di copra intrecciata, orecchini e collane in osso. Un’antica piroga. Attrezzi per la pesca. Una capanna con oggetti di vita domestica. Tiki: sculture antropomorfe in legno o pietra raffiguranti divinità o antenati. Le vicende degli scrittori che hanno contribuito al mito di queste isole. E una collezione di poggiatesta (testimoni della cultura dell’ozio) da tutto il Pacifico.
CENA
Il ristorante più famoso di Papeete è l’O à la bouche: cucina francese con ingredienti polinesiani e ricette fusion, almeno 70 euro per tre portate, più le bevande. Mangiare a Tahiti è caro. Nelle brasserie di boulevard Pomare si pagano minimo 30 euro per un piatto di carne o pesce con contorno. Gli unici indirizzi economici sono gli snack bar attorno al mercato e le roulotte sul lungo mare che vendono piatti cinesi, panini e pesce crudo.
Tahiti Municipio (Foto Marco Moretti)
SECONDO GIORNO
MATTINO

Si noleggia un’auto e si parte per un giro dell’isola, iniziando da Papeete in senso orario sulla costa nord. Poco fuori città si sosta ad Arue per ammirare il Municipio, un bell’edificio coloniale, costruito a inizio Novecento come consolato austriaco; la tomba di Pomare V del 1879; e il Diadema, una bizzarra formazione rocciosa. Poi si fa una tappa balneare al promontorio di Point Venus con una bella spiaggia di sabbia nera con l’isola di Moorea sullo sfondo. Sulla costa nord-est, raggiunta Arahoho si vedono i soffioni di lato alla strada, sono più spettacolari quando il mare è mosso. Fermata obbligatoria alle cascate di Tefa’aurumai: la prima, con una pozza in cui ci si può bagnare, si trova a 5 minuti dal parcheggio, per vedere gli altri due salti d’acqua bisogna seguire per 30 minuti un sentiero in salita.
Tahiti Diadema (Foto Marco Moretti)
POMERIGGIO
Si arriva a Tahiti Iti, la penisola piccola di un’isola a forma di otto. A Pueu s’incontra la Scuola di danza, una palestra con la tettoia retta da colonne ma senza i muri, dove danzatori e percussionisti esercitano la loro arte, il massimo dell’attività è sabato e domenica pomeriggio. La stradina nell’interno di Tahiti Iti conduce all’altopiano di Taravao, dove tra prati verdi pascolano le vacche. Dall’alto si gode un bel panorama sull’istmo.
Tahiti Museo Gauguin (Foto Marco Moretti)
Tornano verso Papeete sulla costa sud si fa tappa a Papeari, dove ci sono Harrison Smith Botanical Garden e Musée Paul Gauguin. Al Botanical Garden si ammirano piante e fiori dei Mari del Sud. Il vicino Musée Paul Gauguin è chiuso dal 2014 per rinnovamento (si spera riapra presto): ospita alcune opere minori dell’artista. Gran parte del museo documenta vita e opera di Gauguin con foto dei suoi dipinti, immagini d’epoca, oggetti, giornali, libri e memorabilia.

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