
Conosciuto anche come: Giambellino, Giovanni de Bellini, Giovanni di Bellino, Jan de Bellini, Giovanni Belino, Giovanni Bellein, Giovanni Belleni, Giovanni Bellin, Jean Bellin, Gio Bellini, Giovanni Bellini, Giovanni Bellinj, Giouanni Bellino, Giovanni Bellino, Jean Bellino, Ioannes Bellinus.
Insegnante di: Giorgione (1477-1510), Sebastiano del Piombo (1485-1547), Tiziano (c.1488-1576). Fratello di: Gentile Bellini (1429-1507).
Figlio di: Jacopo Bellini (1400-1470).
Cognato di: Andrea Mantegna (1431-1506).

Nella sua pittura giovanile si nota l’influenza del Mantegna, suo coetaneo e cognato, con il quale aveva lavorato per suo padre Jacopo Bellini, e dal quale aveva imparato l’arte della prospettiva, l'attenzione agli spazi, il risalto, l’importanza dei contorni e gli schemi compositivi elaborati.
Più avanti Giovanni Bellini raggiungerà una propria maturità stilistica, distaccandosi parzialmente dai vecchi schemi, caratterizzandosi in una particolare luminosità, nell’armonia dei colori, nella sensibilità verso il paesaggio naturale e l'empatia delle sue figure.
Maturando, il pittore aveva studiato da vicino i lavori degli artisti più innovativi che avevano lavorato nella sua Venezia, come nella Cappella di San Tarasio in San Zaccaria, dipinta da Andrea del Castagno o conosciuti a Ferrara come l'italiano Piero della Francesca ed il fiammingo Roger Van Weyden.

La stessa età, il vincolo di parentela e i comuni interessi fecero in modo che Giovanni Bellini fosse introdotto nell'ambiente colto e innovatore nella Padova del Mantegna.
Questa frequentazione, che gli fece conoscere la pittura fiorentina, aiutò il pittore ad adottare uno stile compositivo più rigoroso e un disegno preciso e lineare.

Dopo essersi procurato una notevole fama con queste opere, attorno al 1465 fu incaricato di lavori più ambiziosi nel campo della produzione di grandi pale d'altare, in cui ben presto la sua bottega raggiunse una posizione egemone.
Il lavoro del Giambellino eserciterà una grandissima influenza sui pittori veneti per tutto il Quattrocento e gran parte del Cinquecento: è da lui che nasce il famoso “tonalismo veneto”.
Giovanni Bellini muore, nella sua città nel 1516.
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