
In realtà anche la società giapponese tradizionale ammetteva che le donne potessero
dipingere o scrivere poesie. Anzi, i pennelli facevano parte del corredo delle spose, il konrei chōdo, in quanto dipingere era considerato un talento affascinante in una donna di cultura. Durante il periodo Edo alle donne era consentito dipingere in casa, ma il fatto di non poter beneficiare di un’istruzione all’esterno non consentiva loro di progredire nella propria arte.
Alcune donne riuscirono a essere sia pittrici che mogli e madri, altre fecero scelte anticonformiste. Uemura non si sposò e crebbe il proprio figlio da sola; Seiko Okuhara (1837-1918), che discendeva da una famiglia di samurai, quando il governo Meiji consigliò ai samurai di tagliarsi i capelli se li tagliò anche lei, nonostante l’editto non riguardasse le donne.
Un’altra figura di rilievo fu quella di Tokuyama Gyokuran (1728–1784) che fu introdotta nel mondo della pittura cinese a inchiostro di tipo calligrafico in giovane età. Sua madre e sua nonna erano entrambe rinomate poetesse a Kyoto vicine a Yanagisawa Kien, pittore maestro di Ike Taiga. Quest’ultimo sposò Gyokuran e furono una coppia di artisti piuttosto noti e ricercati nella loro epoca.
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