lunedì 19 dicembre 2016

I grandi pittori belgi

I grandi pittori belgi

Van-Eyck,Lam-Gods,Sint-Baafskathedraal (c) Lukasweb
A ogni epoca della storia dell’arte corrisponde il nome di un artista belga. L’arte del tardo Medioevo è influenzata dall’apporto dei primitivi fiamminghi, Rogier Van der Weyden e Jan Van Eyck.
Fra i capolavori di Jan Van Eyck ricordiamo il magnifico “Polittico dell’Agnello Mistico” (1426-1432, cattedrale di San Bavone a Gand), che colpisce per i colori luminosi, l’attenzione al dettaglio, la resa naturalistica e le geometrie. O ancora “La Madonna del canonico van der Paele” (1436, Museo Groeninge di Bruges), che propone uno dei temi ricorrenti della pittura fiamminga, ossia la rappresentazione religiosa inserita in un contesto domestico.
Il XVI secolo vede la presenza di due figure di spicco: Pieter Bruegel il Vecchio e Pieter Paul Rubens. Considerato il maestro del dettaglio, Pieter Bruegel il Vecchio eccelle nelle rappresentazioni paesaggistiche e popolari alle quali si sommano richiami simbolici e allegorici. Fra i numerosi capolavori ricordiamo la serie dei “Mesi”, di cui fa parte il delizioso “Paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli” (1565), l’animato e colorato dipinto “La caduta degli angeli ribelli” (1562), entrambi conservati al Museo di Belle Arti di Bruxelles, o ancora “Margherita la Pazza” (1561), conservato al Museo Layer van den Bergh di Anversa. Peter-Paul Rubens è invece uno dei maestri incontestati della storia dell’arte, il cui stile magniloquente, caratterizzato da forme rigogliose, vivacità di colori e pomposità ne fa uno dei fondatori del gusto barocco. Numerosi capolavori di Rubens sono conservati in Belgio, in particolare ad Anversa, nella Casa-Museo Rubens.
L’arte del XIX secolo ha uno dei suoi più interessanti esponenti in James Ensor. Rivisitando in chiave avanguardistica l’eredità di Brueghel e Bosch, Ensor trasfigura la realtà e si getta in una feroce critica della borghesia rappresentata da figure inquietanti come scheletri, maschere e demoni. La monumentale tela dell’“Entrata di Cristo a Bruxelles” (1888), riassume perfettamente lo spirito dell’opera di Ensor, così come i numerosi altri capolavori conservati presso di Casa-Museo di Ensor a Ostenda. Di uno stile più decadente è invece l’opera di Félicien Rops, particolarmente apprezzato da Baudelaire, Manet e altri influenti artisti dell’epoca come Gautier e Mallarmé.
Belgian Artists© Peter Paul Rubens, Self Portrait, Rubens house Antwerpen ABC / Antoon Van Dyck, Portait of a man, KMSKA @ Lukasweb / Pieter Bruegel, Dulle Griet @ Mayer van den Bergh / Ensor, De gendarmen (SM160) DK
Il XX secolo vede la presenza di altre due figure d’eccezione, Paul Delvaux e René Magritte. Paul Delvaux, particolarmente vicino alla pittura metafisica di De Chirico, crea nelle sue opere un’atmosfera onirica e ipnotica in cui predomina il nudo femminile. René Magritte è invece il principale esponente del surrealismo in Belgio. All’indomani della Prima Guerra Mondiale è la delusione nei confronti della realtà che spinge gli artisti a rifugiarsi in una dimensione altra, come il sogno, la fantasia, l’inconscio. A differenza di altri artisti surrealisti, e probabilmente influenzato dalla tradizione figurativa fiamminga, Magritte non si rifugia in dimensioni alternative, ma rappresenta la realtà di tutti i giorni perché è qui che, secondo l’artista, risiede l’assurdità dell’esistenza umana. Tuttavia, siccome la realtà è un inganno, così come la rappresentazione di essa (basti pensare al celebre dipinto della pipa intitolato “Il tradimento delle immagini”), le opere di Magritte mettono in scena una realtà assurda, perturbante, in cui uomini con la bombetta hanno grosse mele verdi al posto della faccia e i paesaggi notturni sono illuminati dal sole. Il Museo Magritte di Bruxelles, fondato nel 2009, raccoglie più grande collezione di opere dell’artista belga (più di 230 opere) e ha ospitato negli ultimi cinque anni più di 1,5 milioni di visitatori. Magritte è senza dubbio uno degli artisti più conosciuti al mondo e un’icona del Belgio. Ed è per questo che Brussels Airlines si è ispirata alla sua opera per la decorazione di uno dei suoi aerei A320. La nuova livrea rende omaggio non solo all’universo figurativo dell’artista riproducendo temi ricorrenti dei suoi quadri, come nuvole e uccelli, ma anche al suo pensiero, permettendo ai passeggeri dell’aereo di osservare la realtà da un altro punto di vista, almeno il tempo di un volo…

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