Donatello
Il grande rinnovatore
Nato come Donato di Niccolò di Betto Bardi a Firenze nel 1386, Donatello è considerato il padre della scultura rinascimentale, colui
il quale – assieme ai colleghi Filippo Brunelleschi, specializzato maggiormente nell’architettura, anche se pure egli raffinato scultore, e Masaccio, pittore – rinnovò le arti nel capoluogo toscano. Nelle sue opere – che superavano gli stilemi del tardogotico e si riallacciavano alla classicità, ma rinnovandola – Donatello seppe sempre imprimere una certa dose di drammaticità, di forza, di vigore, anche di espressione, che si sentono come trattenute all’interno delle forme armoniose ma dalle quali comunque traspare introspezione e umanità.
Negli anni della maturità si concentrò poi sui bassorilievi (come il San Giorgio e la principessa a Orsanmichele) – di fatto inventando la nuova tecnica dello stiacciato – e con questa decorò battisteri e pulpiti in varie città della Toscana. Le sue sculture più celebri sono però probabilmente il David, conservato al Museo Nazionale del Bargello, a Firenze, e le statue e il crocifisso della Basilica del Santo a Padova, oltre al Giuditta e Oloferne che, collocato un tempo in Piazza della Signoria, oggi si trova all’interno del Palazzo Vecchio.
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