Alla scoperta delle natività nella storia dell’arte

Natività, Catacombe di Priscilla, Roma, III sec
Per Natività nell’arte si intende una rappresentazione della Sacra Famiglia, Maria e Giuseppe con Gesù neonato in fasce, in una grotta o in una capanna, spesso raffigurati con il bue e l’asino, a volte con i pastori o con i Magi che in adorazione salutano la nascita del Messia.
Maria tiene in braccio Gesù Bambino e più indietro c’è la figura maschile, Giuseppe dunque secondo molti studiosi, che sta indicando una stella, così com’è scritto nei testi sacri, la stella cometa che guiderà i Magi e i pastori verso la grotta.

Giotto, Natività di Gesù, Cappella degli Scrovegni, Padova, 1303-1305 ca
La pittura del Medioevo e del periodo rinascimentale ci offre però i più grandi esempi di opere d’arte raffiguranti la natività.
Conoscete la Natività di Giotto? Si tratta di un affresco del ciclo delle Storie di Gesù nella Cappella degli Scrovegni di Padova databile tra il 1303 e il 1305. La Natività è qui ambientata in un paesaggio roccioso: Maria e distesa dopo aver partorito Gesù e un’inserviente la sta aiutando a deporlo, in fasce, nella mangiatoria; Giuseppe è accovacciato, stanco e dormiente. Fanno capolino sulla destra il bue e l’asinello mentre sulla sinistra si svolge l’annuncio ai pastori.
Anche Botticelli dipinse nel 1501 una Natività che oggi dagli storici dell’arte viene definita Natività Mistica per il complesso sistema di simbologie e rimandi con il quale è progettata l’opera d’arte. La capanna di legno sostituisce la tradizionale grotta rocciosa, troviamo tutti i simboli e i personaggi della natività compresi il bue e l’asinello, ma notiamo subito i registri inferiore e superiore che ospitano schiere di angeli…chi sono? E qual’è il loro significato?

Botticelli, Natività Mistica, 1501 (National Gallery, Londra)
Gli angeli della metà inferiore sono disposti in maniera ritmica, e tengono tra le mani un ramoscello di ulivo, simbolo di pace; gli angeli presenti invece nel registro superiore, anche loro con un ramoscello d’ulivo sembrano danzare sospesi e intonare un canto, quasi a formare una cupola sopra la Sacra Famiglia. Il motivo del coro angelico ebbe notevole fortuna e fu ripreso da molti altri artisti dopo Botticelli.
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