Nonostante l’opera sia stata completata nel 1943, Frida cominciò a disegnare questa composizione nel 1939, mentre si trovava a Parigi.
Dopo l’aggiunta della sposa, Frida aggiunse anche il titolo dell’opera nella parte bassa della composizione ed altri elementi.
La scena è dominata da un gran numero di frutti: cocomeri, banane, ananas, papaia e tanti altri. Nell’angolo in alto a sinistra, si trova la bambola a forma di sposa già citata precedentemente, la quale, spaventata, guarda il gruppo di frutti presenti sulla tavola.
Le banane alludono all’organo riproduttivo maschile, mentre la papaia aperta nella zona centrale del quadro, ricorda l’organo riproduttivo femminile.
I frutti, disposti in questo modo, sembrano quasi suggerire un andamento circolare, che potrebbe simboleggiare il cerchio continuo dello yin e dello yang.
La sposa, spaventata, scruta l’intera scena nascondendosi dietro ad un cocomero; la bambola ha questa espressione poiché ha paura di perdere la propria verginità (in relazione ai simboli rappresentati dai vari frutti).
Nella grande composizione, trova spazio anche un gufo, il quale probabilmente era una civetta che viveva nel patio di Frida.
Nel 1939, l’opera era priva di alcuni elementi: come già detto, la sposa non c’era; anche la papaia venne aperta in u secondo momento, mentre il gufo, era già presente nella composizione.
I colori utilizzati nella versione definitiva dell’opera, indicano l’influenza della pittura d’avanguardia europea nello stile di Frida.
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