martedì 17 gennaio 2017

I GRANDI CAPOLAVORO RUBATI

La "Natività" di Caravaggio: un mistero irrisolto
Collocato sull'altare maggiore dell'oratorio di San Lorenzo a Palermo, nella notte del 17 ottobre 1969 si perde ogni traccia del famoso dipinto di Caravaggio. L'opera risale al 1600, e di essa,
ancora oggi, non si sa nulla.  
La storia curiosa del quadro è quella che seguì la scoperta della scomparsa: una storia in effetti che sembra uscita da un romanzo di Camilleri, i cui personaggi però, purtroppo, sono reali. Una versione della storia racconta che, dopo svariati tentativi di vendita non riusciti a causa delle pessime condizioni della tela, il quadro venne seppellito nelle campagne di Palermo insieme a cinque chili di cocaina e a svariati milioni di dollari. Ma sul luogo indicato, nessuna traccia del bottino da gangster.

Nel 1980 poi, lo storico inglese Peter Watson dichiara di aver avuto un contatto con un mercante d’arte di Salerno, che gli propone proprio la Natività: l'incontro con i ricettatori, fissato per la sera il 23 novembre, coincise con il grande terremoto che devastò la regione e dunque non avvenne mai.
 E ancora negli anni Novanta, pentiti di mafia e collaboratori di giustizia hanno raccontato del quadro, indicando luoghi fittizi e motivazioni delle più disparate: esposta durante le riunioni dei capi delle famiglie malavitose, quale simbolo di prestigio e potere, si è detto anche che la tela sarebbe stata riconsegnata in cambio dell'alleggerimento del 41 bis, offerta che lo Stato non ha mai accettato. Il dipinto, ancora oggi, risulta scomparso.

3. Gauguin e Bonnard appesi in cucina

La curiosità riguarda non tanto il furto in sé, quanto le vicende del ritrovamento. I due capolavori dell'impressionismo francese erano stati rubati a Londra negli anni Settanta: si tratta di un quadro di Paul Gauguin intitolato "Fruits sur une table ou nature morte au petit chien" e del dipinto di Pierre Bonnard "La femme aux deux fauteuils", ossia la "Donna con due poltrone". L'opera di Gauguin ha un valore compreso tra i 15 ed i 35 milioni di euro, mentre quella di Bonnard si aggira intorno ai 600 mila euro. Ma il protagonista di questa storia, all'epoca, se li aggiudica per sole 45 mila lire: i quadri vengono rubati ad una facoltosa coppia inglese residente a Londra. Dopo il furto, le due tele vengono acquistate da un operaio Fiat di origini siciliane nel 1974, ad un'asta delle Ferrovie dello Stato sugli oggetti smarriti e ritrovati nei depositi delle stazioni. Tra quegli oggetti c'erano, appunto, i quadri di Gauguin e Bonnard: rimasti su un vagone proveniente da Parigi, erano stati ritrovati dal personale di bordo che li aveva accantonati nel deposito degli oggetti smarriti. L'uomo paga i due capolavori appena 45 mila delle vecchie lire, senza sapere nulla del loro valore artistico ed economico: Gauguin e Bonnard erano così finiti ad abbellire la sua cucina.


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