lunedì 23 gennaio 2017

Il paesaggio romantico. Firmato Friedrich e Dahl

Luci che si accendono in cieli tersi, illuminando paesaggi bucolici o porti cittadini. Con la costante di un orizzonte tenuto basso, a ricordare che la terra – per quanto popolata di vita – non è che una parte di un’immensità, materiale e spirituale. Perdonateci l’afflato lirico, ma
viene spontaneo quando si prova a descrivere un qualsiasi paesaggio dipinto da Caspar David Friedrich o da Johan Christian Dahl. Quest’ultimo è forse un nome meno noto al grande pubblico italiano, che in questi giorni una mostra a Dresda affianca all’altro pittore romantico di scuola tedesca, Friedrich.
La retrospettiva Dahl and Friedrich. Romantic Landscapes, aperta fino al prossimo 3 maggio all’Albertinum, appaia i percorsi artistici dei due autori che, per lungo tempo, hanno sviluppato poetiche parallele senza incontrarsi.
Per quanto la sua opera rientri in pieno nella scuola del Romanticismo tedesco, Dahl è infatti originario della Norvegia. Dopo un soggiorno a Copenaghen, però, si trasferirà definitivamente proprio a Dresda, la città che ora ospita il tributo alla sua pittura. È proprio in Germania che l’artista prenderà coscienza del proprio stile, portandolo a maturazione fino a diventare un punto di riferimento tra i paesaggisti dell’Ottocento romantico.

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