Joan Miró nasce a Barcellona nel 1893. La passione per il disegno sorge molto presto quando è ancora un bambino. L’ambiente in cui si trasferisce insieme alla sua famiglia nel 1910 è molto stimolante per la sua formazione e dote artistica.
Due anni dopo è già entrato nella Scuola d’arte di Barcellona. In questo periodo fa anche la sua conoscenza con il fauvisme e gli viene offerta la possibilità di esporre alle gallerie Dalmau.
Due anni dopo è già entrato nella Scuola d’arte di Barcellona. In questo periodo fa anche la sua conoscenza con il fauvisme e gli viene offerta la possibilità di esporre alle gallerie Dalmau.
Dal 1923 in poi Mirò passa al surrealismo, dopo essere entrato in contatto con diversi artisti del tempo come Reverdy e Masson. L’atmosfera dei primi lavori è, dunque, ambigua e distaccata dalla raffigurazione.
La volontà di creare figure astratte e dotate di automatismo lo porta allo sviluppo di una struttura analogica visibile nel suo “Nudo” del 1926, anni che segnano anche l’apertura a nuove frontiere.
Oltre alla pittura, infatti, Miró utilizzando associazioni e concetti mentali, applica le sue tecniche a diversi tipi di materiali tra cui carta, muri e «oggetti surrealisti». Ed è proprio una pittura murale a renderlo celebre: quello per il padiglione della Spagna repubblicana all’Esposizione internazionale di Parigi.
Oltre alla pittura, infatti, Miró utilizzando associazioni e concetti mentali, applica le sue tecniche a diversi tipi di materiali tra cui carta, muri e «oggetti surrealisti». Ed è proprio una pittura murale a renderlo celebre: quello per il padiglione della Spagna repubblicana all’Esposizione internazionale di Parigi.
Dopo la guerra, Mirò torna in Spagna e qui vive diversi anni da solo, chiudendosi anche in una vita molto nomade e solitaria in rifiuto del regime franchista. Inoltre, piuttosto che dare vita a nuovi soggetti, riprende quelli già utilizzati nelle opere precedenti.
Nel 1947 esegue un’altra importante decorazione murale presso l’Hotel Terrace Palace di Cincinnati in concomitanza con il suo primo soggiorno in America. Circa 10 anni dopo, poi, veniva incaricato di decorare il muro di ceramica per il Palazzo dell’UNESCO a Parigi.
Nei primi anni Sessanta Joan Miró decide di visitare l’America diverse altre volte. Nel nuovo mondo gli vengono conferiti moltissimi premi e tributi e l’influenza della pittura americana sarà forte.
La purezza del colore, in questa fase americana, trionferanno e andranno a creare un linguaggio gioioso e surreale. Mirò muore a Palma di Maiorca nel 1983. Viene, però, sepolto a Barcellona.
La purezza del colore, in questa fase americana, trionferanno e andranno a creare un linguaggio gioioso e surreale. Mirò muore a Palma di Maiorca nel 1983. Viene, però, sepolto a Barcellona.
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