Pittore famoso dell’espressionismo tedesco, Kirchner Ernst Ludwig nasce ad Aschaffenburg nel 1880, e sin da età giovanile ha mostrato grande interesse per l’arte primitiva e africana, le stampe giapponesi, la scultura polinesiana, avvicinandosi agli autori contemporanei quali Gauguin e Vincent Van Gogh, apprendendo da loro l’immediatezza espressiva e l’uso simbolico dei colori.
Nelle prime fasi della sua formazioni s’ispiro ad E. Munch,e alle sue atmosfere surreali abbandonando lo stile neo-impressionista dei primi quadri. Studiò architettura a Dresda, dove ebbe modo di conoscere Erich Henkel, Karl Schmidt-Rottluff e Fritz Bleyl, con il quale fondò il gruppo Die Brücke (“il ponte”, in tedesco), considerato uno dei primi nuclei di quello che poi prese il nome di Espressionismo tedesco.
Obbiettivo del gruppo era proporre un nuovo modo di concepire la pittura creando un vero e proprio
“ponte” di collegamento tra vari elementi artistici in netta contrapposizione tra loro, creando un visione artistica diversa e fuori da ogni schema convenzionale dell’epoca.
“ponte” di collegamento tra vari elementi artistici in netta contrapposizione tra loro, creando un visione artistica diversa e fuori da ogni schema convenzionale dell’epoca.
Sono questi gli anni in cui la pittura di Kirchner si concentra maggiormente sulla paesaggistica e sulla ritrattistica caratterizzati da contorni marcati, colori accesi il più delle volte stesi in uno spazio non naturalistico, carichi di vitalità.
Dal 1911 la sua visione artistica cambia radicalmente ed è questo il momento più produttivo della sua carriera: vivendo tra Berlino e Monaco, subendo le influenze degli influssi artistici dell’epoca quali il cubismo e l’Art nouveau, la sua pittura acquista toni quasi nervosi e sommari abbandonato i sinuosi tratti paesaggistici, avvicinandosi a quelli decisi e marcati della vita di strada, trasformando il suo stile che diventa sempre più drammatico e violento.
Al termine della prima guerra mondiale con lo scioglimento del gruppo, si trasferì in Svizzera, dove iniziò a soffrire di depressione nonostante la notevole mole di successo raggiunta nel giro di poco tempo grazie alle sue esposizioni personali, che rievocano il suo profondo espressionismo che riempie la pittura di allusioni simboliche e astratte.
Con l’arrivo del nazismo in Germania, molte delle sue opere furono sequestrate e rimosse dai musei. Ciò aggravò profondamente le condizioni mentali del pittore famose, tanto che nel 1938 pose fine alla sua vita a Davos.
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