L’occasione, in cui è nata la libertà che guida il popolo Delacroix è di fondamentale importanza: nel 1829, il re di Francia era Carlo X di Borbone, il quale, decise, mentre era al potere, di affidare il governo a Jules de Polignac.
Laliberta, per i cittadini, in quel periodo divenne un vero e proprio privilegio; rifiutandosi di accettare questa tristissima condizione, dal 27 Luglio al 29 Luglio del 1830, il popolo si riversò nelle strade di Parigi, chiedendo a gran voce migliori condizioni di vita per tutto il popolo.
Questo quadro in francese di Delacroix rappresenta in modo perfetto e realistico, la forza rivoluzionaria dei cittadini; questa stessa forza, costrinse Carlo X, ad eliminare il governo che approvò in precedenza, ed in seguito, fu costretto ad abdicare
Il quadro di Delacroix libertà, ebbe un grande successo al Salon del 1831: l’opera venne immediatamente acquistata dal governo francese, con il chiaro intento di porla all’interno della sala del trono del palazzo del Lussemburgo; in tal modo, il successivo re, Luigi Filippo, avrebbe sempre ricordato qual’era il pericolo al quale andava incontro nel caso di decisioni crudeli per il popolo.
Sfortunatamente, questo lavoro di Delacroix La libertà che guida il popolo, venne considerata un’opera troppo pericolosa e che avrebbe potuto portare a nuove, sanguinose rivolte; così, per molti anni,cadde nel dimenticatoio, per poi, apparire successivamente nel 1848 durante la Rivoluzione, ed ancora una volta nel 1855 durante l’Esposizione Universale; infine, dal 1874, entrò a far parte delle collezioni del Louvre, dove si trova tutt’ora.
Passiamo a La libertà che guida il popolo analisi dettagliata: la donna che si pone come protagonista della scena, è Marianne: lei è la personificazione della Francia, ed, in questo caso, rappresenta anche la Libertà.
La donna, in una mano stringe la bandiera francese, mentre nell’altra, una baionetta, suggerendo la sua attiva partecipazione nel conflitto; i suoi piedi sono nudi mentre attraversa il campo di battaglia, ha il seno scoperto e sulla testa ha un berretto frigio, il quale era il simbolo della repubblica tanto agognata dai rivoluzionari nel 1789.
Marianne volge lo sguardo verso gli altri cittadini, incoraggiandoli a combattere: tra i combattenti, ci sono persone di tutte le età; sulla destra della protagonista, c’è un giovane ragazzo con la pistola, il quale rappresenta la forza ed il coraggio dei giovani, nella lotta contro il potere spregiudicato della monarchia.
Alla sinistra di Marianne, si trova un uomo che salta subito all’occhio per via del cilindro sulla testa: si tratta di un intellettuale, il quale, è pronto a difendere la libertà dei cittadini a qualunque costo; in passato, si è ritenuto che questo intellettuale non fosse altro che un autoritratto dello stesso Delacroix, ma, studi successivi, hanno lasciato spazio all’ipotesi che potesse trattarsi del suo amico, Félix Guillemardet.
Ai piedi della Libertà, si trova un ragazzo inginocchiato con una camicia blu, il quale, guarda, quasi ipnotizzato, la donna, riversando tutte le sue speranze in quest’ultima, ritenendo che potesse essere l’unica ad avere la forza necessaria per cambiare la società.
Nell’opera sono presenti non solo combattenti, ma anche vittime: in primo piano ci sono svariati cadaveri; uno, è quello di un povero rivoluzionario, privo di alcuni dei suoi vestiti, ed accanto a lui ci sono i corpi di una guardia svizzera ed un corazziere, morti durante il conflitto con gli insorti.
Il gruppo di protagonisti è circondato da una coltre di fumo dovuta ai conflitti, ma in fondo a destra, si scorge la cattedrale di Notre-Dame; questo è un elemento fondamentale nella lettura dell’opera, poiché, ci permette di collocare con precisione, il combattimento, nella città di Parigi.
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