Questo lavoro, con protagonisti Marte e Venere di Botticelli, è stato realizzato nel 1482, probabilmente dopo il ritorno del pittore dal soggiorno a Roma; durante la sua permanenza in questa città, egli ebbe sicuramente possibilità di poter
studiare approfonditamente molti degli antichi sarcofagi presenti a Roma.
I committenti di quest’opera probabilmente furono i Vespucci, una potente e famosa famiglia, la quale era anche protettrice di Botticelli; tale conclusione è stata addotta poiché nell’angolo in alto a destra dell’opera, sono presenti alcune vespe, il simbolo della famiglia.
Marte Venere sono i protagonisti della composizione realizzata da Botticelli: sulla sinistra c’è Venere, dea della bellezza, la quale, sdraiata e tranquilla, sta guardando Marte, il dio della guerra, sulla destra, mentre dorme.
Attorno a Marte, ci sono diversi fauni che cercano di svegliare il dio della guerra in tutti i modi, mentre altri gli stanno rubando le armi e l’armatura.
Nonostante l’atmosfera serena che circonda tutta la composizione, ci sono alcuni elementi che sembrano turbare la tranquillità della scena, come ad esempio lo sguardo malinconico di Venere, ed anche il sonno spossato significato di Marte, il quale sembra essere impossibile da risvegliare.
Stilisticamente, questo lavoro mostra l’influenza pittorica di Antonio del Pollaiolo, soprattutto per quanto riguarda le linee che contornano i personaggi; mentre il Pollaiolo le utilizzava per mettere in risalto il movimento e la fisicità, Botticelli utilizzò questo mezzo per rappresentare l’interiorità dei protagonisti delle sue opere.
Questa Venere del Botticelli , però, mostra diverse incertezze stilistiche: ad esempio, la leggerissima veste della dea, che nel suo vistoso panneggio nasconde gran parte del suo corpo, sembra rendere invisibile la gamba destra della stessa donna (probabilmente Botticelli utilizzò questo artificio per nascondere un errore fatto durante il disegno della gamba).
Attraverso i gesti ed i movimenti dei personaggi, tutta la scena risulta essere equilibrata ed armoniosa, coadiuvata anche dall’utilizzo di colori non troppo forti ed inoltre, anche dalla tecnica di realizzazione, che prevedeva l’uso di tempera a uovo e colori ad olio, grazie ai quali i protagonisti hanno dei volti poco spigolosi e più realistici.
Per quanto riguarda il significato del simbolo Venere e simbolo Marte ci sono diverse spiegazioni: innanzitutto, quest’opera di Botticelli deve essere interpretata secondo le teorie dell’Accademia Neoplatonica.
Premesso ciò, è possibile scoprire il significato del capolavoro di Botticelli: Marte, dopo la relazione sessuale avuta con Venere, dorme spossato, e nemmeno il fauno, che sta suonando con una tromba nelle sue orecchie, riesce a svegliarlo.
Marte, privato delle armi, e quindi, totalmente inerme, simboleggia la sua totale arresa davanti all’amore.
Seguendo questa chiave interpretativa, Venere allora rappresenterebbe l’Amore, che contrasta la Violenza, simboleggiata da Marte.
Anche in un altro lavoro di Botticelli, intitolato Pallade e il centauro, il significato allegorico dei protagonisti, è lo stesso.
La presenza delle api, citate in precedenza, potrebbero alludere, come già detto, alla famiglia Vespucci, o più semplicemente, le punture dell’amore.
È molto interessante anche il formato orizzontale dell’opera, il quale di solito veniva utilizzato per realizzare dei quadri decorativi da applicare su un cassone o una spalliera; unendo questa ipotesi al possibile legame con i Vespucci, l’opera potrebbe rappresentare un augurio per una futura sposa.
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