La storia di questa statua è molto interessante: secondo le fonti, in origine, venne realizzata a Rodi per ricordare la vittoria della lega delio-attica nella guerra contro gli eserciti alleati di Roma, Pergamo, Rodi e Samotracia.
La vittoria nel conflitto diede grande vigore ai vincitori del conflitto, e volendo ingraziarsi gli dei per questo evento, realizzarono un grande tempio, sulla cui sommità, doveva ergersi, la Nike statua.
Questo capolavoro della Nike samotracia, rimase a lungo all’interno del santuario dei Grandi Dei di Samotracia, per poi
Si sentì nuovamente parlare di questa importante opera in marmo nel 1863, quando Charles Champoiseau, esponente del governo francese, la ritrovò sull’isola di Samotracia, nel Mar Egeo.
Riconosciuta immediatamente la rappresentazione della dea Nike, Champoiseau si adoperò per far si che tale capolavoro venisse immediatamente acquistato dal governo francese: in poco tempo, venne trasferita nel Musée du Louvre.
Prima di giungere alla sua ultima destinazione, però, la statua della Nike dea, dovette affrontare un viaggio marittimo irto di difficoltà, il quale, danneggiò in modo vistoso l’opera.
Dopo essere stata ricomposta, la Nike venne collocata nella sede del Louvre, dove si trova tutt’oggi; solo una volta venne, temporaneamente, trasferita nel castello di Valençay durante la seconda guerra mondiale, per tenerla al sicuro dai bombardamenti e da ulteriori danneggiamenti.
L’identità dell’autore della Nike è tutt’oggi, oggetto di forti discussioni, tuttavia, la grande maggioranza della critica accetta la possibilità che questa venne realizzata da Pitocrito, grazie soprattutto al ritrovamento del nome di quest’ultimo, sul basamento della statua.
Ora, potrai leggere l’analisi dell’opera di Pitocrito: la donna rappresentata, è la dea Nike, figlia del titano Pallante e della ninfa Stige; la dea, come suggerisce il nome, è la personificazione della vittoria nella guerra e nel mondo sportivo.
In questa rappresentazione artistica, la donna, veste un semplice chitone, il suo busto è spostato in avanti, con un vento che soffia contro di lei: in questo modo, il suo vestito aderisce con forza sul suo corpo, mettendo in risalto il forte panneggio dell’abbigliamento.
La Nike, è stata scolpita da Pitocrito mentre si posa sulla prua di una nave con leggerezza con il piede destro, e le sue ali, intanto, sono impegnate nel rallentare il loro movimento, dando la sensazione che questa stia atterrando dolcemente sulla nave.
Grazie al fortunato ritrovamento di alcuni dei frammenti delle mani, ha trovato spazio l’ipotesi riguardo il fatto che, il braccio destro, in origine, era abbassato, nell’atto di reggere il pennone che si trovava sulla spalla destra; il braccio sinistro, invece, era disposto nell’atto di salutare o nel reggere, forse, una corona.
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