Questo quadro è l’ennesimo ritratto ad olio realizzato da Vincent Van Gogh, mentre si trovava presso l’ospedale di Saint-Rémy de Provence per delle cure psichiatriche dovute ai suoi costanti disturbi che nei momenti più bui lo hanno portato addirittura a tagliarsi un orecchio dopo una discussione con il suo temporaneo coinquilino Gauguin.
Sulla soglia dell’eternità è stato completato nei primi giorni di Maggio del 1890, in uno dei momenti più difficili della sua terapia (e lo si può notare anche semplicemente guardando questo
quadro, anche se il soggetto rappresentato non è lo stesso Van Gogh) che purtroppo non porteranno a nulla di buono, poiché circa due mesi dopo il pittore morirà.
Il quadro non è istintivo, ma è frutto di un disegno a matita fatto precedentemente, quindi è stato studiato in tutte le sue fasi e successivamente prodotto; il soggetto de sulla soglia dell’eternità è un veterano di guerra chiamato Adrianus Jacobus Zuyderland che il pittore aveva incontrato circa un anno prima all’interno di un ospizio che si trovava in un’altra località in cui il pittore si era trovato a passare.
La memoria fotografica di Van Gogh in questo quadro riveste un ruolo fondamentale poiché il quadro è prettamente ispirato a diverse altre opere che egli vide qualche anno prima come Domenica presso l’Hospital Chelsea di Hubert von Herkomer e anche altre opere; questo particolare soggetto raccolto in questa posizione sarà successivamente ripreso anche in altri studi dove i soggetti ripresi saranno due donne.
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