Le opere che fanno parte della serie “copie” sono più di 30; la serie di quadri è intitolata così poiché quest’ultimi sono delle copie realizzate da Van Gogh di quadri famosi realizzati da altri artisti come Gustave Doré, Eugène Delacroix,
Honoré Daumier, Utawa Hiroshige, Jean-François Millet e molti altri.
La scelta delle opere da imitare non è stata casuale, ma Van Gogh ha optato per questi artisti che secondo lui avevano del potenziale e che in un modo o nell’altro erano diventati i suoi preferiti. Il quadro originale che analizzeremo oggi è stato realizzato da Jean-François Millet.
Secondo Van Gogh, Millet aveva dato un contributo non indifferente all’arte moderna, grazie soprattutto ai quadri in cui i soggetti erano soprattutto dei contadini. Van Gogh arrivò addirittura a celebrare le opere di questo artista come un qualcosa di religioso ed imperante.
Millet ha sempre dato spazio all’interno delle sue tele soprattutto per coloro che soffrivano e che erano poveri, celebrandoli però nei suoi quadri come delle persone nobili, se non dei veri e propri eroi e Van Gogh è rimasto colpito soprattutto dalla scelta dei soggetti e dalla tecnica utilizzata.
Vincent non ha voluto che queste “copie” venissero intese come tali in senso stretto, ma più che altro come delle traduzioni delle opere originali, introducendo in quest’ultime le caratteristiche pittoriche che renderanno famoso il pittore olandese.
In Mezzogiorno – Riposo dal lavoro, possiamo notare che i soggetti utilizzati sono due contadini a piedi scalzi che riposano sui covoni, mentre in lontananza sono presenti degli animali e altri strumenti per lavorare. La pennellata è eccezionale e sembra quasi che la vegetazione stia ondeggiando per il vento.
I colori utilizzati sono il giallo, marrone e anche il blu; i contorni dei soggetti sono ben delineati ma non eccessivamente come accade invece in La berceuse, facendo si che questi siano leggermente in rilievo rispetto all’ambiente.
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