Pissaro nacque a Chartlotte Amalie nelle Antille danesi nel 1830 da padre francese e madre creola. Sin da giovanissimo iniziò a lavorare insieme al padre della bottega di famiglia e sin da subito manifestò una grande passione per il disegno in cui le sue
spiccarono doti risaltarono sempre di più. Giovane vitale e ribelle, adolescente scapparono di casa per recarsi in Nicaragua dove realizzò i suoi primi dipinti rivenduti per pagare i suoi numerosi viaggi per l’Europa.
Una volta approdato a Parigi decise di frequentare l’École des Beaux-Arts e la sua arte viene influenzata notevolmente grazie allo studio di opere di Courbet e Corot che attirarono particolarmente la sua fervida attenzione artistica. Successivamente inizia a frequentare l’Acadèmie Suisse dove conobbe Claude Monet che lo convince a lavorare en plein air a stretto contatto con la natura lungo i fiumi. Fu questo l’anno in cui decise di partecipare al Salon con la sua prima opera paesaggistica ispirata a Montmorency.
Divenne amico di Cézanne e Guillaumin e si avvicino alla realtà stimolante del Cafe Guerbois dove molti artisti si riunivano per discutere di arte e delle ultime tendenze della realtà europea. Il suo carattere conciliante e stimolante, la sua barba lunga che lo rendeva simile a un profeta e la sua capacità di incoraggiare i giovani talenti cosa che permise di far emergere talenti come Van Gogh, lo resero particolarmente amato tra gli impressionisti e fu spesso considerato come l’elemento unificante del gruppo.
La sua pittura si ispira alla pittura impressionista che consisteva nella capacità di immortalare gli oggetti sfruttando a pieno i giochi di luce cogliendo a pieno i suoi effetti cromatici sulla realtà paesaggistica. Morì a Parigi nel 1903.
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