Determinare l’autenticità di un’opera d’arte è un’operazione molto complessa. In mancanza di elementi certi, come ad esempio certificati d’autentica o menzione dettagliata in inventari o cataloghi, gli storici dell’arte e i periti devono fare i detective.
In primo luogo il dipinto viene analizzato dagli esperti d'arte che grazie alle loro conoscenze storico-biografiche sull’autore possono riconoscere se si tratta di un quadro autentico. Un “buon occhio” - allenato sull’insieme di opere note a riconoscere lo stile e la mano dell’artista - è in grado di dare una prima indicazione sull'autenticità. Poi però scendono in campo gli strumenti tecnologici.
IN PROFONDITÀ. Ad esempio, con i raggi X si scopre la presenza di disegni o di dipinti sotto la superficie, mentre la misurazione della radioattività del piombo nelle pitture a olio dà elementi utili alla datazione.
Gli indizi più importanti che si trovano sono gli anacronismi, cioè dettagli incompatibili con la presunta età del dipinto: un classico “rivelatore” è l’uso di vernici inventate dopo la data.
Utili sono anche i software che analizzano la regolarità statistica della disposizione dei fili della tela (irregolarità, che si ripetono in ogni parte della tela, sono caratteristiche delle tele antiche, tessute a mano o a telaio), il tipo di pennellata (forma del pennello, lunghezza e larghezza del tratto) e gli schemi o modelli a confronto con quelli di altre opere, di attribuzione certa, dello stesso autore. È importante la zona in cui si trova la firma: per esempio le ridipinture indicano che non è contemporanea al dipinto.
Ma vediamo più nel dettaglio le varie tecniche, con l'ausilio dell'opera qui sotto.
Ritratto di Anna Selbtritt, 1750 circa. Clicca sull'immagine per ingrandirla. | MUSEO D’ARTE E SCIENZA
1 E 2 - ANALISI SPETTROSCOPICA A INFRAROSSO DEI MATERIALI
Evidenzia l’alterazione delle molecole di un materiale. Può essere eseguita sulle parti lignee originali di un’opera (tavola, telaio, cornice) per determinare tipo di legno ed età (10/20 anni di margine d’errore) o su altri materiali, come pigmenti o colle. Si effettua su un campione di pochi milligrammi e può portare a individuare degli anacronismi.
3 E 4 - ANALISI MICROSCOPICA DELLA SUPERFICIE PITTORICA
Permette di studiare i segni di invecchiamento. Si osserva la “craquelure”, il reticolo di piccole crepe, per capire se è naturale, artificiale, profonda o superficiale; i pigmenti (artigianali, industriali, purezza, cristallinità e dimensione), cadute di colore, indurimenti, restauri.
A sinistra la profondità della craquelure; a destra l'analisi dei pigmenti. | MUSEO D’ARTE E SCIENZA
5 - ANALISI FISICA DELLO STRATO PITTORICO E SOTTO LUCE RADENTE
Con uno strumento chiamato duroflessimetro si verifica l’essiccamento della pittura che con il tempo tende a deformarsi. L’osservazione con luce radente evidenzia le asperità della superficie, consente di individuare ridipinture o restauri.
6 - ANALISI CON LUCE DI WOOD
La lampada di Wood emette luce con radiazione ultravioletta, che fa riconoscere dei materiali (come il pigmento bianco di zinco) che generano fluorescenza e segnalano vernici, stucchi o colle usate per ritocchi, ridipinture o restauri. Identificare i materiali aiuta a datare il dipinto e scovare anacronismi.
7, 8, 9 - RIFLETTOGRAFIA INFRAROSSA
È un metodo di indagine ottica che permette di studiare in profondità il dipinto, rendendo visibili eventuali disegni preparatori (7), correzioni, quadrettature (8), ritocchi o contraffazioni. La presenza di un disegno sotto la superficie è indizio dell’autenticità di un’opera.
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