giovedì 19 gennaio 2017

TIZIANO VECELIO (BIOGRAFIA)

Tiziano Vecellio, uno dei maggiori pittori italiani della seconda fase del Rinascimento (Pieve di Cadore 1488/90-Venezia 1576). 
Fanciullo, apprese l'arte a Venezia nella bottega di Sebastiano Zuccato e di Giovanni Bellini.
La sua fama iniziò dopo aver eseguito gli affreschi a Padova nella Scuola del Santo (1511), la Chiesa del Carmine e la Sala del

Maggior Consiglio in Venezia, tanto che già nel 1513 era ricercato dalla Corte pontificia e dal 1516 fu in
rapporto con quella di Ferrara che gli commissionò i Baccanali per l'appartamento privato di Alfonso I d'Este; nello stesso anno divenne, succedendo a Giovanni Bellini, pittore ufficiale della Serenissima.
Lavorò alla Corte gonzaghesca e a quella di Urbino; fu nominato pittore di corte di Carlo V. Nel 1543 fu a Roma ove tornò nel 1545, e nel 1546 ottenendo la cittadinanza romana. Nel 1547 e nel 1548 soggiornò ad Augusta presso la Corte imperiale. 
Tornò in Italia per due anni circa e nel 1550 si trasferì di nuovo in Germaniaper tornare a Venezia dopo pochi mesi, ivi visse il resto dei suoi giorni, attivissimo fino all'ultimo e circondato dai carissimi suoi Pietro Aretino e Jacopo Sansovino e da uno stuolo di artisti, letterati e discepoli.
Per quasi cinquanta anni egli esercitò una sorta di dittatura artistica: maestro acclamatissimo della scuola veneta, che egli, veramente rinnovò, fu inoltre maestro di tutta la pittura contemporanea.

Fu, secondo la tradizione dei Veneti, un colorista, anticipò il romanticismo barocco. Preoccupato, soprattutto da problemi pittorici, egli è in certo senso il più puro dei pittori, quello che più ha bruciato i residui intellettualistici e letterari, gli elementi estranei all'arte e tuttavia sempre ineluttabilmente presenti in ogni opera d'arte.

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