La pop art nasce nella seconda metà del ventesimo secolo ed è chiamata così poiché deriva proprio dal termine inglese “popular art“, che tradotto in italiano, vuol dire arte popolare. Per fare chiarezza ed evitare fraintendimenti, è bene
precisare cosa intendiamo per “popolare”: in questo preciso contesto, non si intende che tutto quello che viene catalogato sotto tale etichetta sia destinato al pubblico, bensì si fa riferimento all’oggetto che viene prodotto in serie, legato alla massa e non al singolo individuo.
Come si può dedurre dal nome, questa innovativa corrente artistica che si venne a diffondere negli anni cinquanta fu un qualcosa di completamente innovativo ed inaspettato, rispetto alla tradizionale arte che si era conosciuta e considerata tale fino a quel tempo; la differenza era così sostanziale rispetto ad altri movimenti artistici, poiché si poneva in modo completamente differente rispetto ad altre correnti di pensiero, come ad esempio l’Espressionismo astratto, su cui torneremo in altra sede per approfondire al meglio le caratteristiche da cui è formato.
Quale elemento poteva rappresentare al meglio l’arte di massa se non gli oggetti appartenenti al mondo del commercio? Coca-cola, lattine, riviste e molto altro: tali oggetti non possiedono un vero e proprio volto, ma al contempo sono conosciuti da tutta la società consumistica, grazie alla costante e pressante pubblicità che li rendeva delle immagini ben stampate all’interno della mente della società di quegli anni. Elevando questi oggetti a delle vere e proprie opere d’arte, la pop art era sempre pronta a guardare ed assimilare stimoli provenienti dalla società esterna, mettendo completamente da parte lo studio introspettivo dell’individuo,il quale era stato, invece, un punto fondamentale di altre correnti artistiche precedenti.
La società consumistica degli anni Cinquanta faceva sia da cornice che da musa per tutti gli artisti della pop art, i quali riuscirono a trasformare in arte ogni singolo aspetto di quel mondo che, quotidianamente, veniva sempre più invaso dai mass media, i quali pian piano sarebbero diventati padroni incontrastati della società contemporanea. Dalla fusione dell’arte e la comunicazione dei mass media, nasce la popart.
Rifiutando molte delle conoscenze e degli interrogativi che vennero posti dagli artisti venuti prima di loro, gli esponenti della pop art cominciarono a porsi delle domande completamente nuove e che non avevano a che fare con i concetti del passato: una domanda molto importante riguardava quale sarebbe dovuto essere il metodo per conservare il carattere esclusivo dell’opera d’arte, o ancora, come tali artisti avrebbero potuto connettere il mondo consumistico che li avvolgeva al proprio stile artistico.
Queste domande di non poco conto, portarono alla ramificazione e alla creazione di tanti stili differenti da parte degli artisti pop, i quali si specializzarono nello studio di altrettanti elementi: foto, rielaborazione di immagini pubblicitarie, fumetti, performances ed addirittura improvvisazioni dove lo stesso artista realizzava l’opera d’arte davanti ai suoi spettatori, rendendo incredibile e soprattutto inaspettato il risultato finale.
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